venerdì 3 giugno 2011

La nuova città a basso consumo

Perché solo gli inquilini di Palazzo Carafa si devono adeguare alle prescrizioni, contenute nella lettera che, in qualità di Energy manager, Fernando Bonocuore ha inviato nei giorni scorsi a sindaco, assessori e consiglieri, dirigenti e impiegati? E così, se tra gli accorgimenti proposti da Bonocuore all’insegna di una nuova austerity, c’è quello di spegnere luce e computer, quando si esce dagli uffici del Comune, a breve ogni strada della città sarà dotata di appositi interruttori. In questo modo chi, di sera, si troverà ad attraversare una via di Lecce, sarà costretto ad accendere l’illuminazione pubblica. Ovviamente, giunto alla fine della strada, ciascun cittadino dovrà ricordarsi di abbassare l’interruttore per spegnere i lampioni della via. E che dire dei semafori, che restano accesi tutto il giorno? Saranno eliminati: d’ora in poi gli automobilisti, che si ritroveranno agli incroci cittadini, dovranno scendere dalla vettura e concordare, di volta in volta, a chi spetta la precedenza. Coi tempi che corrono, poi, possiamo scordarci il promesso, imminente avvio del filobus. Almeno nelle intenzioni, infatti, il nuovo sistema di trasporto eco-compatibile dovrebbe essere alimentato ad energia elettrica. Ma anche qui la proposta nel segno del risparmio non manca: i mezzi pubblici potrebbero essere riadattati con pedali e una bella vela incorporata. A saperlo prima avremmo evitato di riempire la città di inutili pali neri e fili.