lunedì 26 settembre 2011

Precariato senza quartiere

Nella città, in cui trovare un lavoro stabile e duraturo è come cercare un venditore di ghiaccioli in Groenlandia, c’è un posto che più precario non si può. Quello da presidente del quartiere Rudiae - IV Circoscrizione di Lecce. Una sorta di maledizione, infatti, da diversi anni pende su quella poltrona. L’ex presidente di Forza Italia Giovanni Castoro l’ha occupata fino al 2005, quando, in seguito alla battaglia condotta in difesa del parco Corvaglia contro il Comune, fu sfiduciato dai suoi stessi consiglieri di maggioranza.
Al suo posto, nel 2006 fu eletto Damiano D’Autilia, in quota Udc. Ma in quella postazione lo stesso D’Autilia ci è rimasto poco perché, nel 2007, ha preferito candidarsi (ed è risultato poi eletto) al Consiglio comunale di Palazzo Carafa. Quindi è toccato a Carmelo Isola, sempre con lo Scudocrociato, diventare presidente. Nel frattempo, però, l’Udc è passata dalla maggioranza all’opposizione della Giunta del sindaco Paolo Perrone. E per questo la sedia di Isola ora inizia a traballare: i consiglieri circoscrizionali di centrodestra sarebbero pronti a sfiduciarlo.

Fortuna che, con le nuove disposizioni normative, già dalla prossima primavera, a Lecce le Circoscrizioni spariranno. E così, per i diversi schieramenti in campo alle Amministrative 2012, non si porrà proprio il problema di individuare candidati alla presidenza del quartiere Rudiae. Sarebbe più facile trovare aspiranti venditori di ghiaccioli, pronti a partire per la Groenlandia.

lunedì 19 settembre 2011

Quando la politica fa più miracoli dell’amalgama

Sarà un caso, ma è bastato che il sindaco Paolo Perrone e l’intero gruppo del Pd a Palazzo Carafa esternassero l’intenzione di rinunciare alle tessere gratuite dello stadio Via del Mare, per spingere il Lecce alla vittoria. I giallorossi hanno improvvisamente trovato, sul manto erboso di Bologna, la forza interiore per affrontare al meglio il campionato di Serie A. «Dobbiamo vincere - avranno pensato Giacomazzi e compagni - Dobbiamo farlo per ripagare quanti (e ora saranno più di prima) fanno sacrifici per acquistare il biglietto e incitarci dagli spalti». Perché, a volte e al di là delle facili ironie, un immediato segnale dato dalla politica può davvero fare più del «tempo - per dirla con le parole di chi mastica calcio a pranzo e cena - necessario a creare l’amalgama giusta all’interno dello spogliatoio».
 E quindi? Perché fermarsi qui? Perché gli amministratori comunali leccesi (beninteso, di maggioranza e di opposizione) non rinunciano pure ai pass auto, che garantiscono loro ingresso e transito, esenti dal rischio multa, nel centro storico; così come la possibilità di parcheggiare, ovunque e gratuitamente, lungo le strisce blu disseminate in città? Giusto per verificare se un simile «atto di generosità» riesce pure a risolvere, come d’incanto, il problema del traffico caos e la cronica mancanza di posteggi a Lecce. Senza trascurare che, in tal modo, la politica darà una forte scossa al turismo religioso in città. Altro che piazza Duomo e Santa Croce! Frotte di pellegrini faranno la fila, a Palazzo Carafa, per chiedere la grazia.