lunedì 14 novembre 2011

La politica del «Manuale cancelli»

C’è una strana propensione della politica: quella per cui i problemi non vadano affrontati e risolti, ma solo spostati da un’altra parte o in un altro periodo. E’ un po’ quello che accade per i debiti delle pubbliche amministrazioni. Per cui, se c’è un conto da pagare, le Giunte in carica non trovano nulla di meglio da fare che dilazionarlo nel tempo e far sì che siano le prossime gestioni di Comuni e Province - e, quindi, le future generazioni - a farsene carico.

Ed è un po’ quello che accade in piazzetta Carducci, davanti al Convitto Palmieri. Dove per evitare che, soprattutto nelle ore notturne, si creino bivacchi, degrado e violenza (proprio in quella zona, nei giorni scorsi, è stato barbaramente aggredito un venditore ambulante di fiori), si è pensato che sarebbe giusto installare un bel cancello. La stessa cosa, anni fa, fu proposta per alcune corti nel centro storico. La questione approdò nelle Commissioni consiliari competenti: lunghe discussioni, feroci polemiche e poi non se ne fece nulla.

Magari, stavolta, il recinto di ferro attorno a piazzetta Carducci arriverà. E quei giovani, che oggi si ritrovano davanti al Convitto Palmieri, non avendo alternative di aggregazione alle strade della movida leccese, andranno a riposizionarsi da un’altra parte. Con nuove, inevitabili proteste e polemiche. La politica che si limita a spostare il “problema”, appunto. E allora, se l’obiettivo è eliminare le zone del bivacco, forse qualche cancello si dovrebbe installare pure all’ingresso delle sedi istituzionali.