venerdì 27 maggio 2011

Il ballottaggio del Mulino Bianco

Che tristezza i candidati al ballottaggio di Nardò, Antonella Bruno e Marcello Risi, che si fanno riprendere dalle telecamere di Telerama mentre, premurosi, accompagnano i figli a scuola. Magari lo fanno tutti i giorni e quella consuetudine fa piacere tanto a loro quanto ai loro piccoli. Ma perché ripeterla davanti a giornalisti e cameraman? E’ la evidente conferma, anche a livello locale, di una degenerazione della politica, sempre meno concretezza sulle cose da fare e sempre più immagini da propinare.Per dirla in parole povere: sempre più simile ad un reality show.

Il manuale del perfetto politico, infatti, impone il cliché del buon genitore, portatore sano dei sacri valori della famiglia. Che prima erano solo enunciati, ora invece sono sbattuti in faccia. La campagna elettorale di Milano, poi, aggiorna quel manuale con l’aggiunta dell’ostilità verso zingari, islamici e frequentatori di centri sociali.
E ancora una volta - ahinoi! - ci capita di rimpiangere la Prima Repubblica. Quando poco o nulla sapevamo di mogli e figli di Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante. Giusto per coprire tutto l’arco costituzionale e non scontentare nessuno. Un periodo, in cui l’immagine della famigliola felice che, tutta insieme, fa colazione con latte, caffè e biscottini, al massimo ce la ritrovavamo nello spot del Mulino Bianco.
Ma poi quel capo famigliola felice andava in ufficio. Ora, magari, andrebbe in un call center.
Ma non certo ad occupare la poltrona più importante di Palazzo Personé.