giovedì 27 ottobre 2011

Lecce, regina dello Smog sharing

La notizia è di quelle che, nel leggerla, ti fa saltare sulla sedia: Lecce, nei giorni scorsi, è stata eletta a livello nazionale «regina del bike sharing». Come se, da un giorno all’altro, si scoprisse che Islamabad è diventata la capitale del Cristianesimo. Perché, a scanso di fraintendimenti, «bike sharing» sta per «condivisione della bicicletta». Ovvero di quel sistema per cui gli automobilisti, ad un certo punto, decidono spontaneamente di mollare la propria macchina per salire sul sellino di una due ruote a pedali. E non su una bici di proprietà, ma addirittura su una di quelle che si trovano lungo la strada, messe a disposizione dal Comune.

Ecco, se già il concetto di «condivisione» risulta poco familiare, quello di «bicicletta», ai leccesi, al massimo potrà far riaffiorare alla mente i ricordi del caro triciclo utilizzato da bambini. Perché il patentato nostrano impara subito che, per farsi rispettare in città, deve parcheggiare il più vicino possibile al posto in cui deve andare. E soprattutto raggiungerlo nel più breve tempo possibile. Per cui, spesso, farsi strada a colpi di clacson, invadere le corsie preferenziali e passare sulle strisce pedonali e agli incroci a velocità da Shuttle diventano regole imprescindibili. Del resto, gli esempi forniti dalla maggior parte degli amministratori pubblici non vanno in senso opposto: le loro auto arrivano fin sotto le pareti di Palazzo Carafa e mai, come negli ultimi anni, invadono l’atrio di Palazzo dei Celestini. E l’unica cosa che, semmai, contribuiscono a condividere è lo smog.

giovedì 20 ottobre 2011

Melius primarie quam deficere

Ormai è certo: il centrosinistra e il Pd in particolare sono affetti dal terribile “complesso delle primarie”. E una via d’uscita, probabilmente, non riuscirebbe a trovarla neppure il padre della psicanalisi Sigmund Freud. I fatti: dopo un lungo travaglio interiore, il tavolo dei partiti del centrosinistra salentini partorisce la consapevolezza che la scelta del candidato a sindaco di Lecce debba passare dalla consultazione di iscritti e simpatizzanti.

Prima, però, c’è l’appuntamento con le “primarie delle idee” col coinvolgimento dei cittadini per la definizione di un programma condiviso per la città. «Ok, il programma condiviso va bene, ma a chi spetta definire la priorità delle cose da fare in caso di vittoria?» è stato chiesto. E così dal tavolo del centrosinistra, a breve, arriverà l’innovativa proposta delle “primarie sulle priorità delle cose da fare in caso di vittoria”. Superato un ostacolo, però, ecco presentarsene subito un altro: «Ma quando dovremo farle ‘ste cose?». Semplice, lo stabiliranno le “primarie sul cronoprogramma delle priorità sulle cose da fare in caso di vittoria”. Dal tavolo del centrosinistra, però, qualcuno potrebbe insinuare il dubbio: «Con le difficoltà di bilancio, che erediteremo, non sarà facile amministrare Palazzo Carafa. Vincere le elezioni? Ma chi ce lo fa fare?».

Risposta quasi unanime: «Boh». E allora la soluzione è dietro l’angolo: si faranno le “primarie per chiarire chi glielo fa fare a quelli del centrosinistra di vincere le elezioni con le difficoltà di bilancio ereditate dal centrodestra”.

martedì 4 ottobre 2011

Notaio, no leasing


Neanche il tempo di uscire miracolosamente indenni da «quer pasticciaccio brutto di via Brenta», che al Comune di Lecce si mettono in testa di dar consigli su questioni immobiliari.
Da Palazzo Carafa, infatti, fanno sapere di aver avviato, insieme al Consiglio notarile di Lecce, una nuova iniziativa dal titolo “Chiedilo al notaio”. E di cosa si tratta è spiegato in un comunicato inviato alle redazioni per annunciare un’apposita conferenza stampa: «L’obiettivo è quello di fornire gratuitamente ai cittadini leccesi informazioni di massima su materie legate alla compravendita e ai mutui».

Iniziativa lodevole, certo. Ma, nel 2006, la semplice (e unica) firma dell’ex dirigente municipale ai Servizi economico-finanziari, Giuseppe Naccarelli, su un contratto di leasing ha rischiato di costare cara alla città. Ossia un esborso di ben 78 milioni di euro per acquistare i due edifici di via Brenta, che valgono meno della metà di quella cifra astronomica. Un’operazione che - per dirla con le parole della Procura salentina - rappresenterebbe la «più grande truffa organizzata ai danni del Comune di Lecce».
E, quindi, ai danni di tutti i cittadini leccesi. Ora il sindaco Paolo Perrone ha rimediato alla “leggerezza” di Naccarelli, riuscendo a spuntare, rispetto al leasing, un più vantaggioso contratto di affitto. E sarà la magistratura a giudicare se di leggerezza (e non di altro) si sia trattato. Ma almeno per il futuro un consiglio al notaio lo chiedano pure da palazzo Carafa.