giovedì 20 ottobre 2011

Melius primarie quam deficere

Ormai è certo: il centrosinistra e il Pd in particolare sono affetti dal terribile “complesso delle primarie”. E una via d’uscita, probabilmente, non riuscirebbe a trovarla neppure il padre della psicanalisi Sigmund Freud. I fatti: dopo un lungo travaglio interiore, il tavolo dei partiti del centrosinistra salentini partorisce la consapevolezza che la scelta del candidato a sindaco di Lecce debba passare dalla consultazione di iscritti e simpatizzanti.

Prima, però, c’è l’appuntamento con le “primarie delle idee” col coinvolgimento dei cittadini per la definizione di un programma condiviso per la città. «Ok, il programma condiviso va bene, ma a chi spetta definire la priorità delle cose da fare in caso di vittoria?» è stato chiesto. E così dal tavolo del centrosinistra, a breve, arriverà l’innovativa proposta delle “primarie sulle priorità delle cose da fare in caso di vittoria”. Superato un ostacolo, però, ecco presentarsene subito un altro: «Ma quando dovremo farle ‘ste cose?». Semplice, lo stabiliranno le “primarie sul cronoprogramma delle priorità sulle cose da fare in caso di vittoria”. Dal tavolo del centrosinistra, però, qualcuno potrebbe insinuare il dubbio: «Con le difficoltà di bilancio, che erediteremo, non sarà facile amministrare Palazzo Carafa. Vincere le elezioni? Ma chi ce lo fa fare?».

Risposta quasi unanime: «Boh». E allora la soluzione è dietro l’angolo: si faranno le “primarie per chiarire chi glielo fa fare a quelli del centrosinistra di vincere le elezioni con le difficoltà di bilancio ereditate dal centrodestra”.