sabato 2 luglio 2011

La banda del buco finanziario

Forse saranno stati troppo presi dal «buco». Quello finanziario, per carità, non di altro tipo. Ma, vera o inventata che sia (a seconda delle appartenenze politiche), la storia dei 7 milioni di euro mancanti nel Bilancio della Provincia di Lecce ha distratto parecchio, da un paio di settimane a questa parte, gli inquilini di Palazzo dei Celestini. Tant’è che in pochi, appena in quattro su una cinquantina (la senatrice Adriana Poli Bortone, il presidente Antonio Gabellone, il capogruppo del Pdl Biagio Ciardo e il consigliere dell’Udc Mario Pendinelli) si sono ricordati di effettuare il test antidroga.

Ora è meglio chiarire subito un punto. Che un politico si faccia o meno di una qualche sostanza stupefacente probabilmente interessa a pochi. E se uno si dovesse basare su quanto spesso sente dire e vede fare a più di qualche rappresentante del popolo, risulterebbe pure complicato notare la differenza. Ma qui la questione è un’altra. Il via libera a quei controlli è stato deciso, quasi all’unanimità (25 sì e una sola astensione) nel pieno di una seduta del Consiglio provinciale. Tutti concordi, maggioranza e opposizione, nel dire: «Certo, è giusto farli. Che diamine! Siamo contro ogni forma di tossicodipendenza». Chiusa la seduta, poi, chi s’è visto, s’è visto. L’ennesima conferma, quindi, di come alle parole, pronunciate con solennità nei luoghi sacri della politica, il più delle volte non seguano i fatti. L’esito dei test antidroga almeno avrebbe aiutato a capire: ma “fatti” de che?